DE ROSA, IL CAPOCANNONIERE


Giovanni De Rosa, il bomber


Giovanni De Rosa fece sognare solo i tifosi del Palermo. Solo e soltanto loro. Prima e dopo una carriera spesa tra (poca) serie A e (tanta) B e C, ma senza lampi, senza gioie particolari, senza annate straordinarie. Solo a Palermo giocò da campione, facendo vedere cose che negli ultimi anni, in attacco, soltanto lui è riuscito a mostrare. Nato a Cerignola, in provincia di Foggia, transitò dal Milan senza giocare mai, poi emigrò a Lecco, Massa, Terni e Como. Ma lui, uomo del sud, voleva evidentemente una piazza del sud per dare il meglio di sé. Il Palermo lo prese a ottobre del 1981, scambiandolo con Calloni, rimasto a Palermo praticamente una stagione soltanto. Allora, De Rosa aveva 25 anni. Era un tipo particolare, preceduto dalla fama di carattere particolare che non voleva imposizioni, sia in campo che fuori dal campo. Ma in Sicilia non ci fu bisogno di rimproveri né di diktat: per lui parlavano i gol. Diciannove nel primo anno, nonostante fosse arrivato a campionato iniziato, e titolo di capocannoniere della serie B. Dieci il secondo, in una squadra lacerata al suo interno e invischiata dal calcioscommesse. Allora la dirigenza lo cedette: andò al Napoli, in serie A. Al suo posto arrivò Pircher, ricordato con terrore dai tifosi per gli incredibili gol che riusciva a sbagliare. Ma non fece un affare neanche il Napoli. Lontano dalla Sicilia, De Rosa non riuscì a ripetere le stesse prestazioni. Deluse a Napoli e deluse a Cagliari, dove si trasferì successivamente.


Ma a Palermo non potrà essere dimenticato da chi lo ha visto giocare in quella straordinaria stagione ‘81/’82 ed in quella seguente. Come dimenticare il gol al volo di sinistro al Verona da trenta metri, la spettacolare rovesciata contro la Sambenedetese, la tripletta alla Lazio a Roma. Con lui, grazie soprattutto a lui, il Palermo arrivò sesto in serie B eguagliando il miglior piazzamento degli ultimi 25 anni di storia del Palermo.