JOSE’ FERNANDO, L’ANTI HERRERA




Jose' Fernando

Un capitolo a sé nella storia del Palermo, lo meritano gli stranieri. Diciotto in tutto, nessuno ricordato come un fuoriclasse ma alcuni campioni certamente sì. José Fernando Puglia è stato uno di questi, un ottimo calciatore, che chi ha visto giocare ricorda certamente per le sue grandi qualità. Argentino, militò per due stagioni nel Palermo: ‘61/’62 e ‘62/’63. Sessantadue partite in tutto, con 18 gol. Fernando fu uno dei primi stranieri a venire a giocare a Palermo. Nato a San José, il 23 gennaio ’37, arrivò in Sicilia a 24 anni. Esordì nella squadra allenata da un altro straniero, Montez, assieme a Remondini, e fu lui a segnare il gol della prima vittoria rosanero della stagione. I rosa alla 6ª giornata erano ancora a secco di vittorie, e fu un bel diagonale dell’argentino a consegnare i due punti ai rosa. Insieme a Fernando c’erano altri straniero, il turco Metin Oktay, così nostalgico del proprio paese da imparare in un anno soltanto una parola in italiano, e lo svedese Rune Borjesson. Ma c’erano anche altri campioni: il portiere Mattrel o il terzino Burgnich, che la Juve aveva rifiutato e che fece poi sfracelli nell’Inter e in nazionale.


Fernando fece dieci reti quell’anno, anche se non era un attaccante. L’almanacco Panini lo definiva «mezzala destra» e in realtà giocava gran parte del match a centrocampo. Ma sapeva anche spingersi in avanti con efficacia e aiutare la difesa. Un moderno centrocampista dei giorni nostri, che giocava però 40 anni fa. Fernando proveniva dallo Sporting Lisbona e finì la carriera italiana nel Bari, dopo esser andato via da Palermo. Una parte importante della sua storia riguarda l’Inter, la grande Inter di Helenio Herrera allenatore ed Angelo Moratti presidente. La squadra nerazzurra (che in quella stagione ‘61/’62 avrebbe chiuso il campionato al 2° posto) venne a Palermo nel girone di ritorno ed aveva un nemico giurato in maglia rosanero: José Fernando. L’argentino ce l’aveva tanto con il «mago» Herrera perché l’aveva scartato per due volte. Così a Palermo Fernando giocò una delle sue partite migliori. Segnò il gol (decisivo) e poi prese il pallone e lo portò direttamente a Herrera in panchina. La Favorita, al grido di «Herrera cha, cha, cha», era impazzita di gioia.